SALENTO: Una terra da scoprire

sabato 17 maggio 2008

il mio paese, Veglie: cripta della Favana

Cripta della Favana
La struttura ascrivibile al secolo IX è ubicata nell'area del Convento dei Francescani. Può essere annoverata tra le opere più importanti della cultura bizantina. Presenta un interessantissimo ciclo pittorico (secc. XIII-XV) purtroppo alterato a causa della forte umidità. C’è un sito artistico a Veglie di rilevanza e prestigio internazionale, la Cripta della Favana, che attira l'attenzione e lo stupore di visitatori provenienti da ogni parte del mondo.La Cripta della Favana, è stata infatti oggetto di studio da parte di numerosi eruditi italiani e stranieri fin dall'ottocento, divenendo, nel secolo XX, un argomento di interesse capitale in tutti quei saggi e quei convegni nazionali ed internazionali che hanno trattato gli insediamenti rupestri civili e religiosi dell'Italia Meridionale nel Medioevo. L'antico ipogeo può essere annoverato infatti tra le opere più importanti della cultura bizantina e presenta un interessantissimo ciclo pittorico (secc. XIII-XV) purtroppo alterato a causa della forte umidità.E' situata nei pressi del Convento dei Francescani del quale rimangono poche mura e una chiesetta attigua al cimitero. Presenta una forma architettonica di origine greco - orientale. Vi si accede attraverso un dromos (in cui è stata ricavata una scala di 13 gradini). Entrando, a sinistra, abbiamo un piccolo vano comunicante con la Cripta. Probabilmente si tratta del pastophorion cioè del locale adibito alle cerimonie preparatorie delle funzioni religiose. La Cripta ha un'unica navata con una piccola abside orientata ad est (l'orientamento ha motivazioni religiose e simboliche). Nell’abside era presente un altare di recente fattura su cui è ricavata una nicchia che serviva probabilmente da diakonicòn (cioè deposito di arredi sacri). Il pavimento è in terra battuta e il soffitto di m. 2.10 è perlopiù pianeggiante.La Cripta della Favana, contrariamente a quanto si sosteneva fino a poco tempo fa, è legata ad una comunità rurale che la utilizzava esclusivamente a scopo devozionale, e non ad un insediamento monastico o eremitico. Tuttavia è evidente la presenza del culto di rito greco, come raccontano glie elementi agiografia, linguistici ed architettonici, che pure coesistono con elementi del culto latino. Una coesistenza che conferisce maggiore importanza al sito poiché rappresenta il passaggio dai rito greco a quello latino.

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